06/02/2017

CRESCITA TECNICA: Relatore Luciano Faccioli

Riunione Tecnica Aggiornativa 5° Step, CRESCITA TECNICA: Relatore Luciano Faccioli.

Lunedì 6 Febbraio come tutti i primi lunedi del mese, presso la sede dell'Olimpica Dossobuono, si è tenuta una riunione tecnico aggiornativa rivolta a tutti gli allenatori della scuola calcio, Tema della serata: LE FUNZIONI ESECUTIVE NELLA SCUOLA CALCIO, "METODO SOSEF". 
Relatore Luciano Faccioli, Moderatore della Serata Renzo Quartaroli responsabile del settore giovanile.
Luciano Faccioli, psicoterapeuta con specializzazione in Neuropsicologia dello sviluppo a Villafranca, originario di Valeggio. Da anni abbina la sua professione alla sua passione: il calcio. «Grazie ad esercizi durante l'allenamento è possibile lavorare sulle competenze di base, su cui si costruiscono tutti gli apprendimenti», spiega.Chi è più veloce a elaborare i dati provenienti dall'esterno (non si fa distrarre, si concentra, focalizza meglio) è più flessibile mentalmente, ha una risposta più rapida e congrua. Diversi suoi studi supportano questa tesi. Il primo è stato effettuato su venticinque bambini, divisi in due gruppi. Il primo, una dozzina, il cosiddetto gruppo sperimentale, ha frequentato la stagione sportiva allenato da Faccioli, il secondo, quello di controllo, no. Entrambi hanno sostenuto un test a settembre e uno a maggio. «Il primo gruppo ha dimostrato un sensibile miglioramento nel calcolo, e nella capacità di shifting, cioè di spostamento veloce dell'attenzione, prerequisito per la flessibilità di pensiero. Benchè il gruppo preso in esame sia esiguo i dati sono confortanti», sottolinea. Un secondo studio è stato svolto con un campione più ampio di cento alunni delle scuole primarie e i risultati vanno nella medesima direzione. L'ultimo, in fase di elaborazione, riguarda solamente l'aspetto sportivo.Con l'impiego di cerchi in uno spazio limitato, svolge la sua attività specificatamente sulle funzioni esecutive ovvero quelle capacità che permettono di elaborare le informazioni ambientali al fine di organizzare un comportamento adeguato. Un fischio, fermi. Doppio fischio, si parte. Bandiera rossa, tutti verso i cerchi rossi. Così via, con esercizi sempre più complessi. «Sembrano banali, in realtà», spiega Faccioli, «sono utili ai bambini per immagazzinare molte informazioni utili e renderli in grado di occupare più adeguatamente il campo di gioco oltre che essere più reattivi».Per questa attività viene ritagliato un breve periodo (una ventina di minuti) all'interno di un allenamento tradizionale. «È un tassello mancante nella maturazione dei giovani atleti, si perdono delle opportunità non solo a livello sportivo ma anche di crescita personale. Questo è uno strumento pionieristico», precisa lo psicoterapeuta. Traspare un aspetto fondamentale: sono i bambini che devono sperimentare. «La nostra parola d'ordine è: scarta! Tieni la palla, salta l'uomo», racconta Faccioli. Non ci sono ruoli in campo, i piccoli giocatori capiscono col tempo, con esercizi provati in allenamento quali sono le posizioni più utili da assumere, le più congeniali. Viene garantita piena libertà di pensiero, libertà di gestione della palla, possibilità di averla tra i piedi, «non si può mortificare questo per il risultato», sostiene.«È un percorso lungo e difficile. È complicato trasmettere questa filosofia perché la mentalità diffusa è troppo spesso legata al mero risultato. Quest'ultimo è importante, ma è fondamentale fornire ai bambini più possibilità di crescita, ciò significa potenziare gli aspetti calcistici ma in un modo che sia in linea con le loro esigenze. Comprende quindi anche il divertimento, la conoscenza di se stessi, imparare ad avere una autonomia decisionale, anche a costo di sbagliare e di perdere». «Lavorare su queste capacità cognitive di base, serve per ogni apprendimento, anche quello scolastico», conclude Faccioli.